I Padri della Patria esistono ancora

Il rispetto e l’ammirazione per il Presidente Mattarella sono profondamente radicati nella mia visione politica. Ritengo sia una delle figure  più corrette ed oneste del nostro Paese. Lo era in passato e lo è anche oggi.

Ma in questa fase, caratterizzata da uno stato di crisi permanente (finta, reale, probabile, certa o strumentale) a livello nazionale e internazionale, sento davvero la mancanza del Presidente Emerito Giorgio Napolitano.
Certo, la nostra non è una Repubblica presidenziale, ma Lui, in questi anni, è sempre riuscito a guidare con i famosi “moniti” e gli insegnamenti i diversi Presidenti del Consiglio, rassicurando l’opinione pubblica.

Un ruolo di Padre della Patria che per i famosi italiani “ancora da fare” è più che mai essenziale.

Dai tempi bui di “Giorgio, non firmare”, in cui doveva contrastare il potere berlusconiano, fino all’ultima elezione “subita” solo per amore dello Stato Napolitano ha sempre mantenuto la bussola dell’eleganza istituzionale e una capacità decisionale, lucida e brillante, che pochi Capi di Stato possiedono. Lo stiamo vedendo in queste ore, proprio dopo Brexit.

E questa sua capacità non deriva solo dall’esperienza politica e di Partito, ma anche da una mentalità strategica che apparteneva e appartiene solo ai togliattiani (e, in modo diverso, anche ai democristiani).

Io sono da sempre gramsciana, ma il lato “buono” del pensiero togliattiano può ancora garantire grandi risultati. È una lezione che ho appreso, da militante attiva del Pd, durante la difficile e dolorosa campagna elettorale romana.

Sì, i Padri della Patria esistono ancora. Ora ne ho la conferma.

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